“Stai già pensando agli acquisti da fare al Black Friday?”. Certo, come no. “Attento anche al Cyber Monday”. Of course, e chi se lo fa scappare!
Non sia mai che ci perdiamo le occasioni che caratterizzano da un po’ di tempo novembre, una volta mese mesto e silenzioso, quello della “estate fredda dei morti” di pascoliana memoria. Ma no, il nostrano mese un tempo anonimo e triste, celebrato dal Carducci nell’inossidabile “San Martino” (“La nebbia agli irti colli…”) non esiste più. O meglio, ha cambiato pelle, cuore e sostanza; o meglio ancora: ha cambiato bandiera.
Adesso abbiamo il novembre di Halloween, del “trick or treat”, e del Black Friday, e del Cyber Monday (il lunedì delle offerte tecnologiche), dopo l’ultima zampata del felino culturale a stelle e strisce, che negli ultimi anni avanza a passi da gigante in territorio tricolore. E soffermiamoci un po’ ad analizzarla, questa corsa del felino, ché l’argomento (anzi, il topic) è interessante. Al principio furono i blue jeans di Levi Strauss, che invasero l’Italia nel corso dei primi decenni successivi alla guerra. E da lì, tutto in discesa per le felpe larghe e il cappuccio, i McDonald’s in ogni dove, i Burger King, e i pub inglesi e irlandesi. Altro che Dieta Mediterranea, le cene con zuppa di fagioli e scarole presto sostituite da hamburger e patatine. Poi sono arrivati gli anni ’90, ed è iniziata la girandola degli “event” (tutto diventa “event”, pure i compleanni di quattro e cinque anni), con i relativi event planner, i party planner, i wedding planner, e gli ogni-occasione-è-buona planner. Arrivano gli anni Duemila e i tempi sono maturi per importare i “baby shower”, con palloncini misteriosi, lanci di colombe, fumogeni rosa o azzurri a seconda del sesso del nascituro, che tutto sommato, suvvia, anche con un whatsapp o una semplice telefonata si poteva pure fare.
Le commemorazioni pubbliche per i cari che sono defunti, ad un certo punto – ditemi se non è vero -, sono diventati edonistici “memorial”. E poi i “batchelor party”, gli addii al nubilato e al celibato – che da noi ci sono sempre stati, ma in forma caliente o trasgressiva -, ora virano, come accade negli Usa, su attività di turismo esperienziale per gruppi di amici, e si allungano fino a diventare veri e proprio weekend fuori porta o all’estero. Insomma, usi e costumi sempre di più arrivano dal mondo anglosassone, ma non c’è niente di male; anzi, se si tratta di festosità, allora ben vengano le aggiunte, basta però averne consapevolezza.
Ma torniamo ad oggi. Oltre al “dolcetto o scherzetto” e all’intaglio delle zucche, alle offerte del Black Friday e del Cyber Monday, cosa ci riserverà questo nostro novembre sempre più rosso-blu? Ma il Natale, naturalmente! Tutto pronto nei negozi già dal primo giorno del mese, come accade da sempre nel mondo anglosassone: in vendita addobbi, alberi, luci, e palline, che popolano e spopolano già due mesi prima dell’evento. E l’albero di Natale da preparare l’otto dicembre, il giorno dell’Immacolata, insieme a tutta la famiglia? È ormai solo un ricordo, una tradizione antica, di chi non vive la modernità. E allora, se è così, io mi porto avanti, affronto il felino e graffio: Merry Christmas e buon anno a tutti.